Clicca sulle immagini e sui titoletti e verrai collegato per approfondire l'argomento. Pace e bene! fr. Luciano

domenica 25 dicembre 2011

L'angolo della preghiera del frate

L'angolo della preghiera del frate:

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AUGURI SCOMODI - YouTube

Se solo avessimo il coraggio di essere quelli che veramente vorremmo essere, penso che il Natale lo possiamo vivere veramente di cuore, emozionandoci come san Francesco...


AUGURI SCOMODI

IL GIORNO DI NATALE Masini - YouTube

Per noi il Natale e la festa grande che forse non badiamo a spese, e forse ci dimentichiamo che esistono altri mondi, che bello fosse invitare al pranzo di Natale qualche piccolo di questo e farlo sentire felice di essere uno di noi...


IL GIORNO DI NATALE Masini - YouTube:

Buon Natale - YouTube

Auguri a tutti quelli che nel Natale aspettano tante consolazione, a coloro che soffrono, a chi e solo, a chi non crede, a chi non riesce ad amare, che Gesù bambino possa intercedere per lui che ama donarsi agli altri ma non riesce ...

Buon Natale - YouTube:

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domenica 11 dicembre 2011

Gesù Invitato al Pranzo di Natale - YouTube


Quante volte ci capita anche a noi di dire ma non c'era Gesù, mi hai deluso... invece era lì che ti aspettava...... dovremo dare noi l'esempio di accogliere questi fratelli e poi testimoniarlo alla gente che incontriamo....
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sabato 10 dicembre 2011

Portale di Mariologia

Portale di Mariologia:

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Per conoscere la persona e la teologia, la spiritualità e la vita di Maria madre del nostro Gesù e Signore guardate questo sito, c'è di tutto e anche molto profondo.

Il Santo Rosario e la Coroncina della Divina Misericordia

Il Santo Rosario e la Coroncina della Divina Misericordia:

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Per avere sempre Maria la dolce madre nei nostri cuori. Pace e bene fr. Luciano

sabato 19 novembre 2011

Adoro Te Mio Signore


Una vita spirituale è fondata fondamentalmente da un cammino di umiltà, vi invito tutti a partecipare a questo bel incontro di preghiera nel nostro convento, non mancate!

mercoledì 2 novembre 2011

La preghiera!

Il discorso sulla carità e un discorso sempre aperto, ed attuale, si cerca di esortare con insistenza l’assemblea, e ne si sottolinea l’essenzialità da affermare, che non ci si può essere cristani autentici se non si vive la carità, né testimoniare nessun apostolato ecclesiale, senza una vita caritatevole.
            Sembra che la carità si conosca così bene, ma sfugge l’essenziale, lo specifico della carità nella sua rivelazione e nella sua teologia, si possiede una ideea vaga, considerata solo come fosse un’atto o un dovere da fare, una elemosina ad esempio, o compresa molto spesso come volantariato, e amirevole che si “faccia la carità”, in tanti si sforzano, a volte sacrificano il loro tempo per gli altri e questo e lodevole, ma raramente si parla della pastorale della carità, cioè un progetto e impegno comunitario che partendo dai bisogni presenti si sviluppi in un impegno di diaconia, un impegno che trasformi le comunità dei credenti in una comuntià di testimoni di carità vissuta ed testimoniata, capace di assumersi i bignosi delle gioie e delle soffernze degli uomini di oggi.
            Non sempre e non dappertutto si riesce a capire che la carità non è un optional ma l'essenza stessa della Chiesa in quanto è sul terreno della testimonianza e del servizio che si manifesta in una comunità cristiana e si misura la sua autenticità e credibilità di Chiesa; Il Concilio in vari documenti afferma che il primo dovere per la vita del mondo è l'impegno di tutta la propria persona, ossia la carità che costituisce l'anima di tutte le altre opere.
            Quando si parla di “Caritas” si parla di comunità di testimoni, infatti la caritas nasce quale espressione di una comunità cristiana che trova significato, vita e armonia nell’eucarestia domenicale e da qui che si ricarica e si parte per svilluparsi e attuarsi nelle varie esigenze, ed e da qui che si fa la storia e comunione  delle gioie e delle sofferenze degli uomini, che sono pure le gioie e le sofferenze dei discepoli, le paure e le angoscie. « Fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi » (Lc 6, 35). La carità non è un dare per avere, ma un dare senza calcolo e interesse, che si ritiene sommamente ripagato dall'onore di poter servire e amare Dio nel prossimo.
Concludiamo con un pensiero spirituale di un gesuità Francesco Bersini che dice: “la carità è più grande del dono di risuscitare i morti. Neppure il martirio ti può essere utile senza la carità… la carità non entra in un cuore senza portare con sé il corteggio delle altre virtù… la carità è la sapienza che non si apprende dai libri…. La carità ti fa accettare gli altri come sono, anche con i loro diffetti. 


ref="http://http//langolodellapreghieradelfrate.blogspot.com/">Tutti possiamo essere santi e far santi, ciò che interessa e farsi spogliare dalla Parola di Dio, mettersi in confronto con ciò ch ci insegna la Sacra Scrittura, l'esempio di tanti santi, la testimonianza di uomini e donne che hanno saputo sacrificare la loro vita per il bene degli altri.

venerdì 28 ottobre 2011

La Vita francescana: L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e ...

La Vita francescana: L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e ...: Cosa dobbiamo conoscere di Francesco, eppure penso che lo conosciamo bene, e forse anche meglio di me. Cosa attingere da quest...

L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e sete della Parola di Dio vieni e seguimi!


Cosa dobbiamo conoscere di Francesco, eppure penso che lo conosciamo bene, e forse anche meglio di me.         
   Cosa attingere da questo uomo che si presenta piccolo e disprezzato, ma grande nell’amore e ricco nella carità, la scoperta di Francesco: e quella di essersi scoperto non giusto, quell’ uomo bisognoso,  che cerca la misericordia del Signore,in Francesco non c’è il bene ma il desiderio del bene, e lo trova progressivamente” nella Parola di Dio, attraverso la contemplazione del crocifisso, nel scoprire il fratello nel servizio, in quel fratello escluso dalla società, ma sempre figlio di Dio, Francesco si mette in silenzio e in ascolto dinanzi alla parola di Dio, che lo può trasformare, si mette in silenzio dinanzi all’eucarestia; ad un certo punto Francesco si riconosce povero e bisognoso di amore, per se stesso, usa misericordia, usando misericordia con se stesso si cambia il proprio cuore e il cuore del fratello, perché lo si guarda con gli occhi di Gesù cosi come si guarda a noi.
             Francesco diventa il cantore dell’Altissimo, perché usa: misericordia con se stesso ed e riconciliato con se stesso, ciò che compie Francesco e la scoperta di se stesso ed lo stupore di essere amato cosi come è, Dio usa misericordia con lui piccolo e peccatore.
            Il messaggio di Francesco e chiaro e il sapersi riconoscere per quelli che si e dinanzi all’Eucarestia senza giudicarsi ne condanarsi ma usando misericordia con se stessi e scoprendosi figli di Dio e da li che si cambia il cuore, poi nasce la seguela, l’Eucarestia trasforma la tua vita, distrugge il tuo orgoglio, abbassa la superbia, ti fa essere figlio di Dio, Francesco si e saputo far trasformare nella quotidianità e non in grandi eventi o con grandi penitenze e sacrifici, mettendosi giorno dopo giorno alla seguela del bene, alla scuola di Maria, << alla seguela dell’amore che non e altro il non chiedere niente ma solo il piacere di dare, solo per pura gratuità, dono che nasce dall’amore alla croce>>; Francesco ha imparato non soltalto chiedendo grazie e misericordia, ma, mettendosi il silenzio, in tutta umiltà dinanzi alla Parola e all’Eucarestia.
           




La Vita francescana: La Vita Spirituale

La Vita francescana: La Vita Spirituale: /a Poniamoci qualche domanda : abbiamo cercato il Regno di Dio? Cerchiamo ogni giorno il Regno di Dio? E dove si trova questo Luogo? E ...

La Vita Spirituale



/a

Poniamoci qualche domanda : abbiamo cercato il Regno di Dio? Cerchiamo ogni giorno il Regno di Dio? E dove si trova questo Luogo? E quando verrà il Regno di Dio?
           Anche questa è una domanda che si sente spesso tra coloro che pregano.
                Ci risponde Gesù:“Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose:  «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o eccolo là.  Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». (Luca 17,20-21)
                Non dobbiamo perderci e distrarci in molte cose, dobbiamo fare bene attenzione a dirigere sempre LA NOSTRA VOLONTA’ nella direzione giusta, e la direzione giusta è una sola: DIO.
                E’  necessario renderci conto che abbiamo bisogno di Dio e per quanto Lui ci sia Presente dobbiamo cercarlo con impegno e perseveranza.
                IL MEZZO PRIVILEGIATO PER AVVICINARCI A LUI È LA PREGHIERA.
                “A pregare si impara pregando” e non basta il nostro impegno ma è necessario il concorso di Dio stesso che risponde sempre. E’ quindi una relazione da Persona a persona.
                La preghiera è veramente preghiera se opera in noi dei cambiamenti, ciò che comunemente si dice “conversione”.
                Nel cammino di preghiera abbiamo la santa Chiesa come maestra e soprattutto lo Spirito Santo come Maestro interiore. Invochiamolo!
                Impariamo a mendicare tutto presso il Signore per accrescere la nostra consapevolezza, la nostra fede e, di conseguenza,  la nostra pace interiore. Egli è immensamente generoso verso coloro che lo invocano. (Romani 10.12) E da Lui riceviamo la vita e ogni cosa necessaria  per vivere, cioè tutto ciò che è buono.
                Possiamo, e dovremmo essere mendicanti anche nella preghiera, perché è molto conveniente per noi. Gesù ci dice che la bocca parla dalla pienezza del cuore (Matteo 12,34) e quindi siamo certi che la Parola di Dio proviene dal Cuore di Dio. Quando noi preghiamo con la Parola  ci sintonizziamo con la Santissima Trinità: penetriamo nel Cuore del Padre, in unione con il Figlio, per mezzo dello Spirito Santo.
                Finché vostra madre, vostro padre, vostra sorella, vostro fratello, vostra moglie vi scrivono, è facile. Esiste un modo con il quale potete ricevere delle lettere dai vostri parenti. Il vostro errore consiste nel fatto che finché siete in questo mondo, non vi piace scrivere spesso delle lettere ai vostri parenti. Siete tirchi. Siete così occupati, che non vi rimane del tempo. Anche quando dovete scrivere lettere per l’altro mondo vi scusate di non avere tempo. Alcuni dicono: “Non ho tempo, non mi rimangono neanche cinque minuti liberi per pregare Dio”. Un altro, invece, che non aveva tempo per pregare, mentre lo portavano al commissariato di polizia, pregava tutto il tempo. Allora trovò un po’ di tempo per pregare.
          PREGARE SIGNIFICA IMPARARE A PARLARE. Bisogna parlare. Oggi noi soffriamo perché non abbiamo imparato la lingua celeste, la lingua Divina. Non è solo sufficiente che l’uomo preghi, la preghiera deve rappresentare un’espressione in cui partecipa tutto lo spirito umano, tutta la sua anima, tutta la mente umana e tutto il suo cuore.
                Nella richiesta rivolta a Dio, l’uomo deve porre solo un senso. Quando preghi, dì: “Signore Iddio, sia fatta la Tua volontà! Accetterò volentieri tutto ciò che viene dalla Tua mano e compierò la Tua volontà senza alcuna infrazione alla Tua legge”.

La Vita francescana: La Vita Spirituale

La Vita francescana: La Vita Spirituale: Come sapete la preghiera è innanzitutto, “dialogo interiore dell’anima con il suo Creatore”, con la preghiera si instaura un rapporto...

La Vita Spirituale

      Come sapete la preghiera è innanzitutto, “dialogo interiore dell’anima con il suo Creatore”, con la preghiera si instaura un rapporto intimo e del tutto personale con il proprio Signore, Dio unico e non personale. E’ un rapporto che non si può spezzare, pena la vita stessa dell’anima, come sappiamo l’anima senza il Suo Signore e spenta. Anche i non credenti hanno, più o meno consapevolmente, questo dialogo interiore, nel loro essere non credenti o non praticanti si chiedono a volte ma chissa se…. Certamente c’è molta differenza tra preghiera e preghiera ed è la stessa differenza che esiste tra anima e anima. Così come esiste differenza tra missione e missione e tra risposta e risposta alla chiamata di Dio. Siamo tutti meravigliosamente diversi perché unici, e la grandezza di ognuno di noi.
         La prima cosa da mettere a fuoco è che siamo creature eterne e che la vita terrena è solo una piccola parte, “e solo un affacciarsi dal balcone della propria vita per respirare cosa si fa”.             La prima domanda è quindi : “Da dove veniamo e dove andiamo?” Gesù stesso risponde anche per noi nel Santo Vangelo quando dice : “Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre». (Giovanni 16,28) Quindi siamo venuti in questo mondo mandati dal Padre e al Padre torneremo alla fine di questa vita, questo e il nostro vero fine di ogni cristiano.
        La nostra preghiera è vera se non è egoistica, la preghiera non va fatta per interessi ma sono per amore ed e del tutto gratuita, che nasce dal cuore, che prego per me, la preghiera e fatta sempre per l’altro, con i benefici sul’altro viene esaudita la nostra.
        Ci sono persone che credono di saper pregare perché recitano molte preghiere, non solo le tante preghiere che ci santificano ma come le facciamo,se ci crediamo, se le sappiamo chiedere, con quale cuore, e in verità pregano ma la loro preghiera è molto superficiale e non penetra le nubi, come invece penetra le nubi la preghiera degli umili. (Siracide 35,17), questo succede perché non nasce dal proprio bisogno di pregare il Padre, l’esigenza di stare con Lui, di invocarlo, la preghiera bisogna sentirla, amarla e ascoltarla, perché sia una vera preghiera, che nasca dal desiderio di incontrare il Signore.
      Siamo mendicanti di Dio e non dobbiamo dimenticarlo. Questa verità non ci reca tristezza ma una profonda gioia perché più siamo consapevoli della nostra miseria e più riusciamo ad accostarci alla conoscenza del nostro Dio e a riposare in Lui. Non dimentichiamo mai che Lui stesso è UMILTA’, anzi impariamo da Lui che mite e umile di cuore. (Matteo 11,29), Dio come sappiamo non ha bisogno della nostra preghiera perché e già santo ed e glorificato per mezzo del figlio, ma vuole che lo invochiamo come Padre, che lo ascoltiamo come Padre, che lo amiamo come Padre, lo testimoniamo come Padre, è che lo portiamo  e lo facciamo conoscere come Padre.  

lunedì 24 ottobre 2011

ho parlato con DIO e gli ho chiesto!

c'e ne sarebbero cose da dire e da riflettere ... ma siamo troppo poveri per farlo e capirlo veramente cosa fare per essere testimoni di carità.. fr. Luciano.

domenica 10 luglio 2011

La Vita francescana: Gesù è la Samaritana

La Vita francescana: Gesù è la Samaritana: "Con Francesco contempliamo le meraviglie del creato laudato sii mi Signore per tutte le tue creature! IL dialogo con Gesù e la donna samari..."

Gesù è la Samaritana


Con Francesco contempliamo le meraviglie del creato laudato sii mi Signore per tutte le tue creature!
IL dialogo con Gesù e la donna samaritana è il dialogo dell'incontro dell'amore gratuito...

lunedì 27 giugno 2011

La tiepidezza spirituale.

La tiepidezza spirituale.
Nel cammino spirituale, ci sono alti e bassi, a volte ci sono dei raffreddamenti al fervore che ci tiene accesa "quella fiamma che arde verso il Crocifisso povero e casto", diciamo che ci facciamo un po prendere da quelli peccati anche se all'apparenza piccoli e innocui, chiamati veniali, ma che nascondono e traggono in inganno, e ci lasciamo trasportare da essi senza prendersene cura, ecco allora il raffreddamento verso l'amore divino, ecco la tiepidezza spirituale, che porta in se un virus pericoloso nella vita spirituale, specialmente di consacrazione, quale rimedio migliore se no la preghiera ardente e fervorosa, cibarsi della Parola di Dio, e avvicinarsi ai sacramenti vincolo di salvezza. Lo scopo di questo video e proprio questo mettersi in guardia sul farsi prendere da questo raffreddamento, cioè quando vediamo che sembra che il cammino spirituale diventa piatto e senza inciampi.....   







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martedì 7 giugno 2011

Il Sogno del Signore Francesco di Assisi.


Come ringraziare il Signore per quanto ci ha dato di vivere, nelle mani di sua Madre, e sulla forma di vita del Serafino di Assisi, ringraziare il Signore vuol dire dargli lode, glorificarlo, dirgli grazie in ogni avvenimento della vita bello o triste che sia.
            Abbiamo ascoltato che “l’Eucarestia e la forma e la vita, primaria da cui nasce e muore ogni cosa”, il morire per vivere per Lui, l’Eucarestia e il cenacolo dove poter attingere forza e coraggio, consolazione e speranza, e come avvicinarci a tale esperienza, se non con Maria, la strada diretta che ci portà al figlio, diventando proprietà totale di Lei, consegnandole le nostre povertà.
Maria porta della Santità, attraverso la consacrazione al suo cuore, chi ci può insegnare  tutto questo, Francesco di Assisi, “l’incanto di Dio”, la sua vita, il suo coraggio, la sua testimonianza, il suo farsi conquistare dal crocifisso, Francesco ha ritrovato la vita, dando la vita a Colui, che ci ha donato la vita, con la Sua vita, ecco il grido “HO SETE”. Si! Ha sete del tuo cuore, per poterlo donare ad altri, e farmi amore.           Donaci, frate Francesco, di fare esperienza di kenosis, per essere anche noi quel pane di vita, che sei Tu per noi, per sfamare del Tuo amore ad altri che non ti conoscono. Grazie Signore pane di vita nuova, che sei qui con noi, in mezzo a noi,  per essere in noi, e vivere in noi!
Fr. Luciano

martedì 10 maggio 2011

Francesco il folle dell'Eucarestia!

Frate Francesco l'incanto dell'Eucarestia!!
Carissimi amici continuiamo il nostro cammino con Francesco di Assisi, che da quando incontro per la prima volta l'Eucarestia rimase folgorato dalla sua semplicità, dal quel pezzo di pane che diviene il Corpo e il Sangue di Gesù, il verbo incarnato che ogni giorno nella sua umiltà si incarna per noi sugli altari di ogni chiesa nel mondo, cosi si esprime Frate Francesco, meravigliato come il Signore si possa ogni giorno incarnare e venire ancora una volta incontro a noi, per stare con noi e in noi, e straordinario questo suo amore che ha verso di noi piccoli e poveri senza il suo amore, grande e mirabili sono le tuo opere Onnipotente ed eterno! 
Vi invito a partecipare anche spiritualmente al nostro incontro con la partecipazione con altre famiglie francescane a vivere questo momenti di preghiera e di comunione fraterna sulla scia di frate Francesco, Mercoledì ore 20.00, dopo la santa messa degli studenti, dove la nostra comunità francescana vi ricorda tutti nella sua preghiera! Pace e bene. fr. Luciano.
Vi aspetto, non mancate!

martedì 26 aprile 2011

Il Cristo Risorto vi doni pace e speranza nei vostri cuori e facci risplendere il suo volto di gioa e serenità, possa farvi essere testimoni e annunciatori di pace e giustizia in un mondo di di brutterie. Pace e bene.

sabato 19 febbraio 2011

Adoro Te Mio Signore

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Contemplare le piaghe  del Signore Gesù!
una esperienza d'amore!
Donami di adorare quelle piaghe che sono state fatte per me.  
Concedimi di lavarmi con quel prezioso sangue offerto per me, per far un patto eterno. 
Lasciami baciare quelle spine che ti pungono per i miei peccati. 
Che io possa abbracciare  quelle braccia aperte in segno di donazione.
 Donami di meditare la ferita del tuo costato in segno della chiesa nascente in remissione dei  peccati e della vita nuova scaturita dal battessimo. 
Fa che possa comprendere il tuo corpo nudo in segno della nudità dell’uomo.
 Fammi comprendere la forma della croce come simbolo della più crudele morte. 
Donami di contemplare come pendi dalla croce per comprendere che per arrivare alla gloria bisogna innalzarsi da terra. Accettare la croce è accettare di vivere con Dio Padre nella gloria.
 Ora abbiamo il tuo corpo tra le nostre mani, beviamo il tuo sangue; donaci di sentire la tua presenza viva in mezzo a noi, saper gustare il tuo soave corpo nel nostro misero corpo.
 Donaci di capire la possibilità che ci hai dato di dialogare liberamente con te  è sicuri di essere ascoltati; sentire il profumo del tuo sangue che invade il nostro corpo impuro e corrotto.
 Sentire il tuo corpo che brucia come fuoco ardente la mia infedeltà, il tuo Spirito che mi purifica da ogni sozzura. 
Solo cosi so ti averti contemplato!
(fr. Luciano M.)

mercoledì 12 gennaio 2011

Consacrarsi a Maria Immacolata.

“Consacrazione a Maria”
by fr.Luciano


Cosa si spinge a consacrarci a Maria? Perché ci consacriamo?
Vivere pienamente la Consacrazione ci immette direttamente nella vita d’unione mistica di Maria, è la perfetta consacrazione a Lei donando se stesso, è avere la piena fiducia in Lei, e con la consapevolezza che si e trovata in Lei la vera vita che porta al Figlio e con il Figlio al Padre.
C’è differenza, però tra “l’atto di consacrazione” e la “Consacrazione vissuta” pienamente in Lei. Comunemente si dice che sia una pratica introdotta da Montfort, ma pare che risale molto più indietro. Prendiamo in causa tre modelli, quello proprio di Montfort, di P. Kolbe e Chaminade.
Montfort indica quattro punti principali: “Donare il corpo con le membra”; “L’anima con tutte le sue potenze”; “I beni esteriori, i beni spirituali e interiori: meriti, virtù, opere buone”.
Lo Chaminade c’è lo indica come “ogni azione, facoltà e beni e al servizio di Maria affinché ne faccia per la maggior gloria di suo figlio”.
P. Kolbe, come sappiamo ci dice di affidare la nostra vita come “Cosa è proprietà Sua”.
Anche se si discute sulle varie modalità di consacrazione, in diversi tempi composti, ma sembrano dire lo stesso messaggio, dare a Maria, il cuore, la mente e l’anima e ogni azione che compiamo, si capisce che bisogna eliminare quella parte che noi conosciamo se ci conosciamo interiormente che non ci aiuta a vivere a fondo questa consacrazione.
Questa consacrazione perfetta, ossia la consegna totale, decisiva e consapevole di sé a Maria non può ovviamente consistere solamente in un atto.
Vivere la consacrazione, sarà una manifestazione sia esterna che interna e spirituale di vivere una vita spirituale a rispetto alla Vergine, è l’accettazione di una relazione particolare con Essa che ci obbliga a vivere uno stile di vita particolare. Come ad esempio lo stile di vita che si sceglie di professare nella professione religiosa che esso sia.
Alla fine poco conta la formula che si vuol recitare, l’importante consiste nel vivere, nutrendosi quotidianamente, vivere ciò che dice.
Come si acquista lo spirito di consacrazione, per dipendere totalmente da Lei? Questo non e un devozionalismo, ma un vivere per un fine!
C’è lo dice sempre Montfort: Col fare tutte le azioni per,con,in Maria è per mezzo di Essa poterle fare più perfettamente per mezzo di Gesù, con e per Lui.
Questa quadruplice formula ci costituirà un crescendo efficacissimo verso l’unione mistica, indicandole a vivissimi colori il motore che ad essa mi condurrà.

San Francesco e il Crocefisso di san Damiano

San Francesco e il Crocefisso di san Damiano
Da quanto Francesco ha conosciuto l’amore sconfinato del Cristo Crocifisso tutto si e capovolto nella sua vita, dall’abbraccio al lebbroso al dono totale di se, quanta gioia ha ricolmato nel suo cuore, quanta pace, la libertà che ha trovato nel seguirti, solo in te ha trovato ciò che mai ha sperimentato fin d’ora, nonostante fosse il re delle feste e giullare per ogni persona, ma mai cosi felice da quando ti conosciuto e lo hai conquistato sei entrato in lui hai rotto il muro che lo separava da Te, e la tua Croce che fa sciogliere ogni durezza, basta un piccolo spiraglio che si apre a Te e riesci a conquistare tutta la persona, vedere un uomo appeso a quella croce morto per te e risorto per il tuo amore , perché ti Ama, e ti ama di un amore sconfinato, Francesco chi vuoi seguire il servo o il padrone rispose il padrone, si Signore vogliamo seguire te che sei la pienezza di ogni bene, sulla via della croce , li ci hai insegnato ad amare, anche se non siamo amanti, a donarci senza conoscerci, a perdonare chi non mi perdona, Signore aiutaci ad amare, a seguire la via del Vangelo, la via dell’amore, la via della croce. Aiutaci ad essere autentici e coraggiosi testimoni di Te!

Non Mancate!

Vocazione francescana: La vita di Francesco l'innamorato del Signore!

Vocazione francescana: La vita di Francesco l'innamorato del Signore!
La vocazione alla sequela del Cristo povero e umile, e una scelta ricca di amore, una scelta che ti cambia la vita, è una scelta che ti chiede di perdere tutto ciò che ti appartiene per dedicarsi anima, mente e cuore all'unico e sommo bene, tutto il bene, Cristo Signore che si e fatto uomo per te, Francesco rimase folgorato da quando scopri il Signore da dire questo voglio, questo desidero, questo bramo di fare con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le mie capacità di amare, anche tu fratello non avere paura di conoscere chi è Cristo, fatti conquistare dal suo amore,dalla sua bontà dal suo desiderio di averti con lui tutta l'eternità!Tanti di noi desideriamo conoscere chi è Dio, come pregarlo, come amarlo, come colloquiare con Lui, stare con Lui, tutto questo lo condivideremo insieme su questo blog, che sarà aperto a tutti per cercare di capire la nostra vocazione. Se desideri approfondire uno degli argomenti clicca i post a destra e ti collegheranno con siti che ti permettono di approfondire ciò che cerchi. Pace e gioia fr. Luciano
L'itinerario francescano dell'anima, sequela Cristi.
Sui testi di P. Leone Veuthey .
Francescano Conventuale

Itinerario francescano dell'anima

Itinerario francescano dell'anima
"Un itinerario di tale genere deve essere completo: non può accontentarsi di alcune note caratteristiche riconosciute dalla spiritualità francescana, ma deve perseguire e determinare tutto il percorso da seguire" Cioè liberarsi di tutte quelle ideologie, per seguire il Signore bisogna essere liberi e convinti, " la via da seguire deve essere quella praticata da san Francesco! " Non basta solo seguire le biografie o tenersi da quando si dice che ha fatto , ma seguire e imitare la sua vita nella quotidianità di ogni giorno in ascolto alla parola del Vangelo forma e vita dei Frati Minori, "Noi non dobbiamo dimenticare in effetti che la via dell'anima per arrivare a Dio è fondamentalmente la stessa per tutti i cristiani, che la pratica e l'esperienza possono essere in molti punti identici per tutti", Quindi un itinerario cristiano alla sequela di Cristo e per tutti cosi come si può parlare di un itinerario francescano come pure di quello domenicano o benedettino, e ognuno di esse porta a caratterizzare la pratica e l'ascesi verso il sommo Bene, una sequela autentica e veritiera si deve basare mettere nelle mani di Dio tu se stesso senza riserve per se.

Frati Minori Conventuali

Frati Minori Conventuali
L’ Ordine dei Frati Minori Conventuali è l’Ordine religioso fondato da San Francesco d’Assisi col nome di Frati Minori. A questo nome, fin quasi dagli inizi, si aggiunse la qualifica di Conventuali, perciò i membri dell’Ordine si chiamano Frati Minori Conventuali. Fin dalla sua fondazione il nostro Ordine, per volontà del Padre San Francesco, è una vera fraternità; perciò i suoi membri, costituendo come fratelli un’unica famiglia, partecipano alla vita e alle opere della comunità secondo la condizione di ognuno. Tutti hanno uguali diritti e doveri, ad eccezione di quelli che provengono dall’ordine sacro, in quanto il nostro Ordine è inserito dalla Chiesa tra gli istituti clericali. San Francesco volle che i suoi frati si chiamassero Frati Minori, perché “dal loro stesso nome” apprendessero “che erano venuti alla scuola di Cristo umile, per imparare l’umiltà”. I nostri Religiosi sono riuniti in una fraternità conventuale propriamente detta, allo scopo di favorire una maggiore devozione, una vita più ordinata, un ufficio divino più solenne, una migliore formazione dei candidati, lo studio della teologia e le altre opere di apostolato al servizio della Chiesa, e così estendere il regno di Cristo in tutta la terra sotto la guida dell’Immacolata. (cfr. Costituzioni dell’Ordine Tit. I, 1-4)

Chi è Francesco e Chiara di Assisi?

Chi è Francesco e Chiara di Assisi?
Carissimi non è facile parlare di questi due fenomeni, che hanno saputo ribaltare la Chiesa di quel tempo, hanno saputo vivere il Vangelo fino in fondo, sono arrivati fino ad incarnarlo, questi due grandi santi hanno saputo dare una testimonianza eccellente la loro espropiazione dall'uomo vecchio corrotto dal peccato per risplendere come luce nel mondo e ancora oggi fanno ancora rumore, dopo 800 anni di storia sono ancora vivi, non ci scoraggiamo a essere nuove creature testimoni autentici del Padre e della Parola incarnata, coraggio!

Il Desiderio di Francesco

Il Desiderio di Francesco
Francesco da quando il Signore lo ha ricolmato della sua presenza in lui, si totalmente lasciato andare nelle braccia del Signore, e più passavano giorni più sentiva questo desiderio, anche quando si trovo nel buoi totale, mai cessò di cercare il suo Signore, quello che premeva a Francesco era di amarlo in ognuno, in ogni cosa, non guardava chi era e cosa pensava, o cosa diceva, per lui era importante solo amare con il cuore di Cristo, quello che ci richiama a fare a tutti noi amare con il cuore di Cristo!

Respirare Cristo

Respirare Cristo
quante volte vorremo sentire le braccia del Signore che ci stringono forte, mentre invece diciamo che non sentiamo la sua presenza, invece c'è veramente ma noi siamo troppo indaffarati per noi stessi che neppure ci accorgiamo che il Signore ci sta amando in quel momento. Dovremo lasciare più spazio ad ascoltare la voce soave di Gesù che cerca di entrare a far parte della nostra vita, e a colmarci dei suoi doni.

Il desiderio di Chiara

Il desiderio di Chiara
Cosi come Francesco anche Chiara aveva questo grande bisogno di stare con il suo sposo, di uniformarsi a lui, di amarlo in tutti, di sforzarsi di imitarlo con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le sue capacità umane, Francesco con la sua testimoniaza e riuscito a far di Chiara la sua pianticella ricca di frutti di santità, lasciamoci anche noi conquistare di questo amore, di questa grazia, di questo dono, lasciamoci amare da Cristo, ma prima dobbiamo amare noi stessi!