Cosa dobbiamo conoscere di Francesco, eppure penso che lo conosciamo bene, e forse anche meglio di me.
Cosa attingere da questo uomo che si presenta piccolo e disprezzato, ma grande nell’amore e ricco nella carità, la scoperta di Francesco: e quella di essersi scoperto non giusto, quell’ uomo bisognoso, che cerca la misericordia del Signore, “in Francesco non c’è il bene ma il desiderio del bene, e lo trova progressivamente” nella Parola di Dio, attraverso la contemplazione del crocifisso, nel scoprire il fratello nel servizio, in quel fratello escluso dalla società, ma sempre figlio di Dio, Francesco si mette in silenzio e in ascolto dinanzi alla parola di Dio, che lo può trasformare, si mette in silenzio dinanzi all’eucarestia; ad un certo punto Francesco si riconosce povero e bisognoso di amore, per se stesso, usa misericordia, usando misericordia con se stesso si cambia il proprio cuore e il cuore del fratello, perché lo si guarda con gli occhi di Gesù cosi come si guarda a noi.
Francesco diventa il cantore dell’Altissimo, perché usa: misericordia con se stesso ed e riconciliato con se stesso, ciò che compie Francesco e la scoperta di se stesso ed lo stupore di essere amato cosi come è, Dio usa misericordia con lui piccolo e peccatore.
Il messaggio di Francesco e chiaro e il sapersi riconoscere per quelli che si e dinanzi all’Eucarestia senza giudicarsi ne condanarsi ma usando misericordia con se stessi e scoprendosi figli di Dio e da li che si cambia il cuore, poi nasce la seguela, l’Eucarestia trasforma la tua vita, distrugge il tuo orgoglio, abbassa la superbia, ti fa essere figlio di Dio, Francesco si e saputo far trasformare nella quotidianità e non in grandi eventi o con grandi penitenze e sacrifici, mettendosi giorno dopo giorno alla seguela del bene, alla scuola di Maria, << alla seguela dell’amore che non e altro il non chiedere niente ma solo il piacere di dare, solo per pura gratuità, dono che nasce dall’amore alla croce>>; Francesco ha imparato non soltalto chiedendo grazie e misericordia, ma, mettendosi il silenzio, in tutta umiltà dinanzi alla Parola e all’Eucarestia.
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