L'angolo della preghiera del frate:
'via Blog this'
Questo blog vuole servire per far conoscere ed amare la vita francescana, conoscendo la spiritualità, la vita, e tutto ciò che riguarda la vita religiosa. Non Mancate a questo appuntamento. Vi aspetto! fr. Luciano
Clicca sulle immagini e sui titoletti e verrai collegato per approfondire l'argomento. Pace e bene! fr. Luciano
domenica 25 dicembre 2011
AUGURI SCOMODI - YouTube
Se solo avessimo il coraggio di essere quelli che veramente vorremmo essere, penso che il Natale lo possiamo vivere veramente di cuore, emozionandoci come san Francesco...
IL GIORNO DI NATALE Masini - YouTube
Per noi il Natale e la festa grande che forse non badiamo a spese, e forse ci dimentichiamo che esistono altri mondi, che bello fosse invitare al pranzo di Natale qualche piccolo di questo e farlo sentire felice di essere uno di noi...
Buon Natale - YouTube
Auguri a tutti quelli che nel Natale aspettano tante consolazione, a coloro che soffrono, a chi e solo, a chi non crede, a chi non riesce ad amare, che Gesù bambino possa intercedere per lui che ama donarsi agli altri ma non riesce ...
'via Blog this'
domenica 11 dicembre 2011
Gesù Invitato al Pranzo di Natale - YouTube
'via Blog this'
sabato 10 dicembre 2011
Portale di Mariologia
Portale di Mariologia:
'via Blog this'
'via Blog this'
Per conoscere la persona e la teologia, la spiritualità e la vita di Maria madre del nostro Gesù e Signore guardate questo sito, c'è di tutto e anche molto profondo.
Il Santo Rosario e la Coroncina della Divina Misericordia
Il Santo Rosario e la Coroncina della Divina Misericordia:
'via Blog this'
'via Blog this'
Per avere sempre Maria la dolce madre nei nostri cuori. Pace e bene fr. Luciano
sabato 3 dicembre 2011
giovedì 1 dicembre 2011
sabato 19 novembre 2011
Adoro Te Mio Signore
Una vita spirituale è fondata fondamentalmente da un cammino di umiltà, vi invito tutti a partecipare a questo bel incontro di preghiera nel nostro convento, non mancate!
Etichette:
Ass. Insieme noi.
mercoledì 2 novembre 2011
La preghiera!
Il discorso sulla carità e un discorso sempre aperto, ed attuale, si cerca di esortare con insistenza l’assemblea, e ne si sottolinea l’essenzialità da affermare, che non ci si può essere cristani autentici se non si vive la carità, né testimoniare nessun apostolato ecclesiale, senza una vita caritatevole.
Sembra che la carità si conosca così bene, ma sfugge l’essenziale, lo specifico della carità nella sua rivelazione e nella sua teologia, si possiede una ideea vaga, considerata solo come fosse un’atto o un dovere da fare, una elemosina ad esempio, o compresa molto spesso come volantariato, e amirevole che si “faccia la carità”, in tanti si sforzano, a volte sacrificano il loro tempo per gli altri e questo e lodevole, ma raramente si parla della pastorale della carità, cioè un progetto e impegno comunitario che partendo dai bisogni presenti si sviluppi in un impegno di diaconia, un impegno che trasformi le comunità dei credenti in una comuntià di testimoni di carità vissuta ed testimoniata, capace di assumersi i bignosi delle gioie e delle soffernze degli uomini di oggi.
Non sempre e non dappertutto si riesce a capire che la carità non è un optional ma l'essenza stessa della Chiesa in quanto è sul terreno della testimonianza e del servizio che si manifesta in una comunità cristiana e si misura la sua autenticità e credibilità di Chiesa; Il Concilio in vari documenti afferma che il primo dovere per la vita del mondo è l'impegno di tutta la propria persona, ossia la carità che costituisce l'anima di tutte le altre opere.
Quando si parla di “Caritas” si parla di comunità di testimoni, infatti la caritas nasce quale espressione di una comunità cristiana che trova significato, vita e armonia nell’eucarestia domenicale e da qui che si ricarica e si parte per svilluparsi e attuarsi nelle varie esigenze, ed e da qui che si fa la storia e comunione delle gioie e delle sofferenze degli uomini, che sono pure le gioie e le sofferenze dei discepoli, le paure e le angoscie. « Fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi » (Lc 6, 35). La carità non è un dare per avere, ma un dare senza calcolo e interesse, che si ritiene sommamente ripagato dall'onore di poter servire e amare Dio nel prossimo.
Concludiamo con un pensiero spirituale di un gesuità Francesco Bersini che dice: “la carità è più grande del dono di risuscitare i morti. Neppure il martirio ti può essere utile senza la carità… la carità non entra in un cuore senza portare con sé il corteggio delle altre virtù… la carità è la sapienza che non si apprende dai libri…. La carità ti fa accettare gli altri come sono, anche con i loro diffetti.
ref="http://http//langolodellapreghieradelfrate.blogspot.com/">Tutti possiamo essere santi e far santi, ciò che interessa e farsi spogliare dalla Parola di Dio, mettersi in confronto con ciò ch ci insegna la Sacra Scrittura, l'esempio di tanti santi, la testimonianza di uomini e donne che hanno saputo sacrificare la loro vita per il bene degli altri.
venerdì 28 ottobre 2011
La Vita francescana: L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e ...
La Vita francescana: L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e ...: Cosa dobbiamo conoscere di Francesco, eppure penso che lo conosciamo bene, e forse anche meglio di me. Cosa attingere da quest...
L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e sete della Parola di Dio vieni e seguimi!
Cosa dobbiamo conoscere di Francesco, eppure penso che lo conosciamo bene, e forse anche meglio di me.
Cosa attingere da questo uomo che si presenta piccolo e disprezzato, ma grande nell’amore e ricco nella carità, la scoperta di Francesco: e quella di essersi scoperto non giusto, quell’ uomo bisognoso, che cerca la misericordia del Signore, “in Francesco non c’è il bene ma il desiderio del bene, e lo trova progressivamente” nella Parola di Dio, attraverso la contemplazione del crocifisso, nel scoprire il fratello nel servizio, in quel fratello escluso dalla società, ma sempre figlio di Dio, Francesco si mette in silenzio e in ascolto dinanzi alla parola di Dio, che lo può trasformare, si mette in silenzio dinanzi all’eucarestia; ad un certo punto Francesco si riconosce povero e bisognoso di amore, per se stesso, usa misericordia, usando misericordia con se stesso si cambia il proprio cuore e il cuore del fratello, perché lo si guarda con gli occhi di Gesù cosi come si guarda a noi.
Francesco diventa il cantore dell’Altissimo, perché usa: misericordia con se stesso ed e riconciliato con se stesso, ciò che compie Francesco e la scoperta di se stesso ed lo stupore di essere amato cosi come è, Dio usa misericordia con lui piccolo e peccatore.
Il messaggio di Francesco e chiaro e il sapersi riconoscere per quelli che si e dinanzi all’Eucarestia senza giudicarsi ne condanarsi ma usando misericordia con se stessi e scoprendosi figli di Dio e da li che si cambia il cuore, poi nasce la seguela, l’Eucarestia trasforma la tua vita, distrugge il tuo orgoglio, abbassa la superbia, ti fa essere figlio di Dio, Francesco si e saputo far trasformare nella quotidianità e non in grandi eventi o con grandi penitenze e sacrifici, mettendosi giorno dopo giorno alla seguela del bene, alla scuola di Maria, << alla seguela dell’amore che non e altro il non chiedere niente ma solo il piacere di dare, solo per pura gratuità, dono che nasce dall’amore alla croce>>; Francesco ha imparato non soltalto chiedendo grazie e misericordia, ma, mettendosi il silenzio, in tutta umiltà dinanzi alla Parola e all’Eucarestia.
La Vita francescana: La Vita Spirituale
La Vita francescana: La Vita Spirituale: /a Poniamoci qualche domanda : abbiamo cercato il Regno di Dio? Cerchiamo ogni giorno il Regno di Dio? E dove si trova questo Luogo? E ...
La Vita Spirituale
/a
Poniamoci qualche domanda : abbiamo cercato il Regno di Dio? Cerchiamo ogni giorno il Regno di Dio? E dove si trova questo Luogo? E quando verrà il Regno di Dio?
Anche questa è una domanda che si sente spesso tra coloro che pregano.
Ci risponde Gesù:“Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». (Luca 17,20-21)
Non dobbiamo perderci e distrarci in molte cose, dobbiamo fare bene attenzione a dirigere sempre LA NOSTRA VOLONTA’ nella direzione giusta, e la direzione giusta è una sola: DIO.
E’ necessario renderci conto che abbiamo bisogno di Dio e per quanto Lui ci sia Presente dobbiamo cercarlo con impegno e perseveranza.
IL MEZZO PRIVILEGIATO PER AVVICINARCI A LUI È LA PREGHIERA.
“A pregare si impara pregando” e non basta il nostro impegno ma è necessario il concorso di Dio stesso che risponde sempre. E’ quindi una relazione da Persona a persona.
La preghiera è veramente preghiera se opera in noi dei cambiamenti, ciò che comunemente si dice “conversione”.
Nel cammino di preghiera abbiamo la santa Chiesa come maestra e soprattutto lo Spirito Santo come Maestro interiore. Invochiamolo!
Impariamo a mendicare tutto presso il Signore per accrescere la nostra consapevolezza, la nostra fede e, di conseguenza, la nostra pace interiore. Egli è immensamente generoso verso coloro che lo invocano. (Romani 10.12) E da Lui riceviamo la vita e ogni cosa necessaria per vivere, cioè tutto ciò che è buono.
Possiamo, e dovremmo essere mendicanti anche nella preghiera, perché è molto conveniente per noi. Gesù ci dice che la bocca parla dalla pienezza del cuore (Matteo 12,34) e quindi siamo certi che la Parola di Dio proviene dal Cuore di Dio. Quando noi preghiamo con la Parola ci sintonizziamo con la Santissima Trinità: penetriamo nel Cuore del Padre, in unione con il Figlio, per mezzo dello Spirito Santo.
Finché vostra madre, vostro padre, vostra sorella, vostro fratello, vostra moglie vi scrivono, è facile. Esiste un modo con il quale potete ricevere delle lettere dai vostri parenti. Il vostro errore consiste nel fatto che finché siete in questo mondo, non vi piace scrivere spesso delle lettere ai vostri parenti. Siete tirchi. Siete così occupati, che non vi rimane del tempo. Anche quando dovete scrivere lettere per l’altro mondo vi scusate di non avere tempo. Alcuni dicono: “Non ho tempo, non mi rimangono neanche cinque minuti liberi per pregare Dio”. Un altro, invece, che non aveva tempo per pregare, mentre lo portavano al commissariato di polizia, pregava tutto il tempo. Allora trovò un po’ di tempo per pregare.
PREGARE SIGNIFICA IMPARARE A PARLARE. Bisogna parlare. Oggi noi soffriamo perché non abbiamo imparato la lingua celeste, la lingua Divina. Non è solo sufficiente che l’uomo preghi, la preghiera deve rappresentare un’espressione in cui partecipa tutto lo spirito umano, tutta la sua anima, tutta la mente umana e tutto il suo cuore.
Nella richiesta rivolta a Dio, l’uomo deve porre solo un senso. Quando preghi, dì: “Signore Iddio, sia fatta la Tua volontà! Accetterò volentieri tutto ciò che viene dalla Tua mano e compierò la Tua volontà senza alcuna infrazione alla Tua legge”.
La Vita francescana: La Vita Spirituale
La Vita francescana: La Vita Spirituale: Come sapete la preghiera è innanzitutto, “dialogo interiore dell’anima con il suo Creatore”, con la preghiera si instaura un rapporto...
La Vita Spirituale
Come sapete la preghiera è innanzitutto, “dialogo interiore dell’anima con il suo Creatore”, con la preghiera si instaura un rapporto intimo e del tutto personale con il proprio Signore, Dio unico e non personale. E’ un rapporto che non si può spezzare, pena la vita stessa dell’anima, come sappiamo l’anima senza il Suo Signore e spenta. Anche i non credenti hanno, più o meno consapevolmente, questo dialogo interiore, nel loro essere non credenti o non praticanti si chiedono a volte ma chissa se…. Certamente c’è molta differenza tra preghiera e preghiera ed è la stessa differenza che esiste tra anima e anima. Così come esiste differenza tra missione e missione e tra risposta e risposta alla chiamata di Dio. Siamo tutti meravigliosamente diversi perché unici, e la grandezza di ognuno di noi.
La prima cosa da mettere a fuoco è che siamo creature eterne e che la vita terrena è solo una piccola parte, “e solo un affacciarsi dal balcone della propria vita per respirare cosa si fa”. La prima domanda è quindi : “Da dove veniamo e dove andiamo?” Gesù stesso risponde anche per noi nel Santo Vangelo quando dice : “Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre». (Giovanni 16,28) Quindi siamo venuti in questo mondo mandati dal Padre e al Padre torneremo alla fine di questa vita, questo e il nostro vero fine di ogni cristiano.
La nostra preghiera è vera se non è egoistica, la preghiera non va fatta per interessi ma sono per amore ed e del tutto gratuita, che nasce dal cuore, che prego per me, la preghiera e fatta sempre per l’altro, con i benefici sul’altro viene esaudita la nostra.
Ci sono persone che credono di saper pregare perché recitano molte preghiere, non solo le tante preghiere che ci santificano ma come le facciamo,se ci crediamo, se le sappiamo chiedere, con quale cuore, e in verità pregano ma la loro preghiera è molto superficiale e non penetra le nubi, come invece penetra le nubi la preghiera degli umili. (Siracide 35,17), questo succede perché non nasce dal proprio bisogno di pregare il Padre, l’esigenza di stare con Lui, di invocarlo, la preghiera bisogna sentirla, amarla e ascoltarla, perché sia una vera preghiera, che nasca dal desiderio di incontrare il Signore.
Siamo mendicanti di Dio e non dobbiamo dimenticarlo. Questa verità non ci reca tristezza ma una profonda gioia perché più siamo consapevoli della nostra miseria e più riusciamo ad accostarci alla conoscenza del nostro Dio e a riposare in Lui. Non dimentichiamo mai che Lui stesso è UMILTA’, anzi impariamo da Lui che mite e umile di cuore. (Matteo 11,29), Dio come sappiamo non ha bisogno della nostra preghiera perché e già santo ed e glorificato per mezzo del figlio, ma vuole che lo invochiamo come Padre, che lo ascoltiamo come Padre, che lo amiamo come Padre, lo testimoniamo come Padre, è che lo portiamo e lo facciamo conoscere come Padre.
La prima cosa da mettere a fuoco è che siamo creature eterne e che la vita terrena è solo una piccola parte, “e solo un affacciarsi dal balcone della propria vita per respirare cosa si fa”. La prima domanda è quindi : “Da dove veniamo e dove andiamo?” Gesù stesso risponde anche per noi nel Santo Vangelo quando dice : “Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre». (Giovanni 16,28) Quindi siamo venuti in questo mondo mandati dal Padre e al Padre torneremo alla fine di questa vita, questo e il nostro vero fine di ogni cristiano.
La nostra preghiera è vera se non è egoistica, la preghiera non va fatta per interessi ma sono per amore ed e del tutto gratuita, che nasce dal cuore, che prego per me, la preghiera e fatta sempre per l’altro, con i benefici sul’altro viene esaudita la nostra.
Ci sono persone che credono di saper pregare perché recitano molte preghiere, non solo le tante preghiere che ci santificano ma come le facciamo,se ci crediamo, se le sappiamo chiedere, con quale cuore, e in verità pregano ma la loro preghiera è molto superficiale e non penetra le nubi, come invece penetra le nubi la preghiera degli umili. (Siracide 35,17), questo succede perché non nasce dal proprio bisogno di pregare il Padre, l’esigenza di stare con Lui, di invocarlo, la preghiera bisogna sentirla, amarla e ascoltarla, perché sia una vera preghiera, che nasca dal desiderio di incontrare il Signore.
Siamo mendicanti di Dio e non dobbiamo dimenticarlo. Questa verità non ci reca tristezza ma una profonda gioia perché più siamo consapevoli della nostra miseria e più riusciamo ad accostarci alla conoscenza del nostro Dio e a riposare in Lui. Non dimentichiamo mai che Lui stesso è UMILTA’, anzi impariamo da Lui che mite e umile di cuore. (Matteo 11,29), Dio come sappiamo non ha bisogno della nostra preghiera perché e già santo ed e glorificato per mezzo del figlio, ma vuole che lo invochiamo come Padre, che lo ascoltiamo come Padre, che lo amiamo come Padre, lo testimoniamo come Padre, è che lo portiamo e lo facciamo conoscere come Padre.
lunedì 24 ottobre 2011
ho parlato con DIO e gli ho chiesto!
c'e ne sarebbero cose da dire e da riflettere ... ma siamo troppo poveri per farlo e capirlo veramente cosa fare per essere testimoni di carità.. fr. Luciano.
domenica 10 luglio 2011
La Vita francescana: Gesù è la Samaritana
La Vita francescana: Gesù è la Samaritana: "Con Francesco contempliamo le meraviglie del creato laudato sii mi Signore per tutte le tue creature! IL dialogo con Gesù e la donna samari..."
Gesù è la Samaritana
Con Francesco contempliamo le meraviglie del creato laudato sii mi Signore per tutte le tue creature!
IL dialogo con Gesù e la donna samaritana è il dialogo dell'incontro dell'amore gratuito...
Etichette:
Ass. Insieme noi.
lunedì 27 giugno 2011
La tiepidezza spirituale.
La tiepidezza spirituale.
Nel cammino spirituale, ci sono alti e bassi, a volte ci sono dei raffreddamenti al fervore che ci tiene accesa "quella fiamma che arde verso il Crocifisso povero e casto", diciamo che ci facciamo un po prendere da quelli peccati anche se all'apparenza piccoli e innocui, chiamati veniali, ma che nascondono e traggono in inganno, e ci lasciamo trasportare da essi senza prendersene cura, ecco allora il raffreddamento verso l'amore divino, ecco la tiepidezza spirituale, che porta in se un virus pericoloso nella vita spirituale, specialmente di consacrazione, quale rimedio migliore se no la preghiera ardente e fervorosa, cibarsi della Parola di Dio, e avvicinarsi ai sacramenti vincolo di salvezza. Lo scopo di questo video e proprio questo mettersi in guardia sul farsi prendere da questo raffreddamento, cioè quando vediamo che sembra che il cammino spirituale diventa piatto e senza inciampi.....
/a>
martedì 7 giugno 2011
Il Sogno del Signore Francesco di Assisi.
Come ringraziare il Signore per quanto ci ha dato di vivere, nelle mani di sua Madre, e sulla forma di vita del Serafino di Assisi, ringraziare il Signore vuol dire dargli lode, glorificarlo, dirgli grazie in ogni avvenimento della vita bello o triste che sia.
Abbiamo ascoltato che “l’Eucarestia e la forma e la vita, primaria da cui nasce e muore ogni cosa”, il morire per vivere per Lui, l’Eucarestia e il cenacolo dove poter attingere forza e coraggio, consolazione e speranza, e come avvicinarci a tale esperienza, se non con Maria, la strada diretta che ci portà al figlio, diventando proprietà totale di Lei, consegnandole le nostre povertà.
Maria porta della Santità, attraverso la consacrazione al suo cuore, chi ci può insegnare tutto questo, Francesco di Assisi, “l’incanto di Dio”, la sua vita, il suo coraggio, la sua testimonianza, il suo farsi conquistare dal crocifisso, Francesco ha ritrovato la vita, dando la vita a Colui, che ci ha donato la vita, con la Sua vita, ecco il grido “HO SETE”. Si! Ha sete del tuo cuore, per poterlo donare ad altri, e farmi amore. Donaci, frate Francesco, di fare esperienza di kenosis, per essere anche noi quel pane di vita, che sei Tu per noi, per sfamare del Tuo amore ad altri che non ti conoscono. Grazie Signore pane di vita nuova, che sei qui con noi, in mezzo a noi, per essere in noi, e vivere in noi!
Fr. Luciano
martedì 10 maggio 2011
Francesco il folle dell'Eucarestia!
Frate Francesco l'incanto dell'Eucarestia!! |
Vi invito a partecipare anche spiritualmente al nostro incontro con la partecipazione con altre famiglie francescane a vivere questo momenti di preghiera e di comunione fraterna sulla scia di frate Francesco, Mercoledì ore 20.00, dopo la santa messa degli studenti, dove la nostra comunità francescana vi ricorda tutti nella sua preghiera! Pace e bene. fr. Luciano.
Vi aspetto, non mancate!
Etichette:
Ass. Insieme noi.
martedì 26 aprile 2011
Il Cristo Risorto vi doni pace e speranza nei vostri cuori e facci risplendere il suo volto di gioa e serenità, possa farvi essere testimoni e annunciatori di pace e giustizia in un mondo di di brutterie. Pace e bene.
sabato 16 aprile 2011
sabato 19 febbraio 2011
Adoro Te Mio Signore
una esperienza d'amore!
Donami di adorare quelle piaghe che sono state fatte per me.
Concedimi di lavarmi con quel prezioso sangue offerto per me, per far un patto eterno.
Lasciami baciare quelle spine che ti pungono per i miei peccati.
Che io possa abbracciare quelle braccia aperte in segno di donazione.
Donami di meditare la ferita del tuo costato in segno della chiesa nascente in remissione dei peccati e della vita nuova scaturita dal battessimo.
Fa che possa comprendere il tuo corpo nudo in segno della nudità dell’uomo.
Fammi comprendere la forma della croce come simbolo della più crudele morte.
Donami di contemplare come pendi dalla croce per comprendere che per arrivare alla gloria bisogna innalzarsi da terra. Accettare la croce è accettare di vivere con Dio Padre nella gloria.
Ora abbiamo il tuo corpo tra le nostre mani, beviamo il tuo sangue; donaci di sentire la tua presenza viva in mezzo a noi, saper gustare il tuo soave corpo nel nostro misero corpo.
Donaci di capire la possibilità che ci hai dato di dialogare liberamente con te è sicuri di essere ascoltati; sentire il profumo del tuo sangue che invade il nostro corpo impuro e corrotto.
Sentire il tuo corpo che brucia come fuoco ardente la mia infedeltà, il tuo Spirito che mi purifica da ogni sozzura.
Solo cosi so ti averti contemplato!
(fr. Luciano M.)
venerdì 4 febbraio 2011
Il dialogo interiore dell'anima!
domenica 30 gennaio 2011
mercoledì 12 gennaio 2011
Consacrarsi a Maria Immacolata.
“Consacrazione a Maria”
by fr.Luciano
Vivere pienamente la Consacrazione ci immette direttamente nella vita d’unione mistica di Maria, è la perfetta consacrazione a Lei donando se stesso, è avere la piena fiducia in Lei, e con la consapevolezza che si e trovata in Lei la vera vita che porta al Figlio e con il Figlio al Padre.
C’è differenza, però tra “l’atto di consacrazione” e la “Consacrazione vissuta” pienamente in Lei. Comunemente si dice che sia una pratica introdotta da Montfort, ma pare che risale molto più indietro. Prendiamo in causa tre modelli, quello proprio di Montfort, di P. Kolbe e Chaminade.
Montfort indica quattro punti principali: “Donare il corpo con le membra”; “L’anima con tutte le sue potenze”; “I beni esteriori, i beni spirituali e interiori: meriti, virtù, opere buone”.
Lo Chaminade c’è lo indica come “ogni azione, facoltà e beni e al servizio di Maria affinché ne faccia per la maggior gloria di suo figlio”.
P. Kolbe, come sappiamo ci dice di affidare la nostra vita come “Cosa è proprietà Sua”.
Anche se si discute sulle varie modalità di consacrazione, in diversi tempi composti, ma sembrano dire lo stesso messaggio, dare a Maria, il cuore, la mente e l’anima e ogni azione che compiamo, si capisce che bisogna eliminare quella parte che noi conosciamo se ci conosciamo interiormente che non ci aiuta a vivere a fondo questa consacrazione.
Questa consacrazione perfetta, ossia la consegna totale, decisiva e consapevole di sé a Maria non può ovviamente consistere solamente in un atto.
Vivere la consacrazione, sarà una manifestazione sia esterna che interna e spirituale di vivere una vita spirituale a rispetto alla Vergine, è l’accettazione di una relazione particolare con Essa che ci obbliga a vivere uno stile di vita particolare. Come ad esempio lo stile di vita che si sceglie di professare nella professione religiosa che esso sia.
Alla fine poco conta la formula che si vuol recitare, l’importante consiste nel vivere, nutrendosi quotidianamente, vivere ciò che dice.
Come si acquista lo spirito di consacrazione, per dipendere totalmente da Lei? Questo non e un devozionalismo, ma un vivere per un fine!
C’è lo dice sempre Montfort: Col fare tutte le azioni per,con,in Maria è per mezzo di Essa poterle fare più perfettamente per mezzo di Gesù, con e per Lui.
Questa quadruplice formula ci costituirà un crescendo efficacissimo verso l’unione mistica, indicandole a vivissimi colori il motore che ad essa mi condurrà.
Etichette:
Parlare di Maria Madre di Dio..
Iscriviti a:
Post (Atom)
L'itinerario francescano dell'anima, sequela Cristi.
Sui testi di P. Leone Veuthey .
Francescano Conventuale