Questo blog vuole servire per far conoscere ed amare la vita francescana, conoscendo la spiritualità, la vita, e tutto ciò che riguarda la vita religiosa. Non Mancate a questo appuntamento. Vi aspetto! fr. Luciano
Clicca sulle immagini e sui titoletti e verrai collegato per approfondire l'argomento. Pace e bene! fr. Luciano
venerdì 28 ottobre 2011
La Vita francescana: L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e ...
La Vita francescana: L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e ...: Cosa dobbiamo conoscere di Francesco, eppure penso che lo conosciamo bene, e forse anche meglio di me. Cosa attingere da quest...
L'angolo della preghiera del frate: Chi ha fame e sete della Parola di Dio vieni e seguimi!
Cosa dobbiamo conoscere di Francesco, eppure penso che lo conosciamo bene, e forse anche meglio di me.
Cosa attingere da questo uomo che si presenta piccolo e disprezzato, ma grande nell’amore e ricco nella carità, la scoperta di Francesco: e quella di essersi scoperto non giusto, quell’ uomo bisognoso, che cerca la misericordia del Signore, “in Francesco non c’è il bene ma il desiderio del bene, e lo trova progressivamente” nella Parola di Dio, attraverso la contemplazione del crocifisso, nel scoprire il fratello nel servizio, in quel fratello escluso dalla società, ma sempre figlio di Dio, Francesco si mette in silenzio e in ascolto dinanzi alla parola di Dio, che lo può trasformare, si mette in silenzio dinanzi all’eucarestia; ad un certo punto Francesco si riconosce povero e bisognoso di amore, per se stesso, usa misericordia, usando misericordia con se stesso si cambia il proprio cuore e il cuore del fratello, perché lo si guarda con gli occhi di Gesù cosi come si guarda a noi.
Francesco diventa il cantore dell’Altissimo, perché usa: misericordia con se stesso ed e riconciliato con se stesso, ciò che compie Francesco e la scoperta di se stesso ed lo stupore di essere amato cosi come è, Dio usa misericordia con lui piccolo e peccatore.
Il messaggio di Francesco e chiaro e il sapersi riconoscere per quelli che si e dinanzi all’Eucarestia senza giudicarsi ne condanarsi ma usando misericordia con se stessi e scoprendosi figli di Dio e da li che si cambia il cuore, poi nasce la seguela, l’Eucarestia trasforma la tua vita, distrugge il tuo orgoglio, abbassa la superbia, ti fa essere figlio di Dio, Francesco si e saputo far trasformare nella quotidianità e non in grandi eventi o con grandi penitenze e sacrifici, mettendosi giorno dopo giorno alla seguela del bene, alla scuola di Maria, << alla seguela dell’amore che non e altro il non chiedere niente ma solo il piacere di dare, solo per pura gratuità, dono che nasce dall’amore alla croce>>; Francesco ha imparato non soltalto chiedendo grazie e misericordia, ma, mettendosi il silenzio, in tutta umiltà dinanzi alla Parola e all’Eucarestia.
La Vita francescana: La Vita Spirituale
La Vita francescana: La Vita Spirituale: /a Poniamoci qualche domanda : abbiamo cercato il Regno di Dio? Cerchiamo ogni giorno il Regno di Dio? E dove si trova questo Luogo? E ...
La Vita Spirituale
/a
Poniamoci qualche domanda : abbiamo cercato il Regno di Dio? Cerchiamo ogni giorno il Regno di Dio? E dove si trova questo Luogo? E quando verrà il Regno di Dio?
Anche questa è una domanda che si sente spesso tra coloro che pregano.
Ci risponde Gesù:“Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». (Luca 17,20-21)
Non dobbiamo perderci e distrarci in molte cose, dobbiamo fare bene attenzione a dirigere sempre LA NOSTRA VOLONTA’ nella direzione giusta, e la direzione giusta è una sola: DIO.
E’ necessario renderci conto che abbiamo bisogno di Dio e per quanto Lui ci sia Presente dobbiamo cercarlo con impegno e perseveranza.
IL MEZZO PRIVILEGIATO PER AVVICINARCI A LUI È LA PREGHIERA.
“A pregare si impara pregando” e non basta il nostro impegno ma è necessario il concorso di Dio stesso che risponde sempre. E’ quindi una relazione da Persona a persona.
La preghiera è veramente preghiera se opera in noi dei cambiamenti, ciò che comunemente si dice “conversione”.
Nel cammino di preghiera abbiamo la santa Chiesa come maestra e soprattutto lo Spirito Santo come Maestro interiore. Invochiamolo!
Impariamo a mendicare tutto presso il Signore per accrescere la nostra consapevolezza, la nostra fede e, di conseguenza, la nostra pace interiore. Egli è immensamente generoso verso coloro che lo invocano. (Romani 10.12) E da Lui riceviamo la vita e ogni cosa necessaria per vivere, cioè tutto ciò che è buono.
Possiamo, e dovremmo essere mendicanti anche nella preghiera, perché è molto conveniente per noi. Gesù ci dice che la bocca parla dalla pienezza del cuore (Matteo 12,34) e quindi siamo certi che la Parola di Dio proviene dal Cuore di Dio. Quando noi preghiamo con la Parola ci sintonizziamo con la Santissima Trinità: penetriamo nel Cuore del Padre, in unione con il Figlio, per mezzo dello Spirito Santo.
Finché vostra madre, vostro padre, vostra sorella, vostro fratello, vostra moglie vi scrivono, è facile. Esiste un modo con il quale potete ricevere delle lettere dai vostri parenti. Il vostro errore consiste nel fatto che finché siete in questo mondo, non vi piace scrivere spesso delle lettere ai vostri parenti. Siete tirchi. Siete così occupati, che non vi rimane del tempo. Anche quando dovete scrivere lettere per l’altro mondo vi scusate di non avere tempo. Alcuni dicono: “Non ho tempo, non mi rimangono neanche cinque minuti liberi per pregare Dio”. Un altro, invece, che non aveva tempo per pregare, mentre lo portavano al commissariato di polizia, pregava tutto il tempo. Allora trovò un po’ di tempo per pregare.
PREGARE SIGNIFICA IMPARARE A PARLARE. Bisogna parlare. Oggi noi soffriamo perché non abbiamo imparato la lingua celeste, la lingua Divina. Non è solo sufficiente che l’uomo preghi, la preghiera deve rappresentare un’espressione in cui partecipa tutto lo spirito umano, tutta la sua anima, tutta la mente umana e tutto il suo cuore.
Nella richiesta rivolta a Dio, l’uomo deve porre solo un senso. Quando preghi, dì: “Signore Iddio, sia fatta la Tua volontà! Accetterò volentieri tutto ciò che viene dalla Tua mano e compierò la Tua volontà senza alcuna infrazione alla Tua legge”.
La Vita francescana: La Vita Spirituale
La Vita francescana: La Vita Spirituale: Come sapete la preghiera è innanzitutto, “dialogo interiore dell’anima con il suo Creatore”, con la preghiera si instaura un rapporto...
La Vita Spirituale
Come sapete la preghiera è innanzitutto, “dialogo interiore dell’anima con il suo Creatore”, con la preghiera si instaura un rapporto intimo e del tutto personale con il proprio Signore, Dio unico e non personale. E’ un rapporto che non si può spezzare, pena la vita stessa dell’anima, come sappiamo l’anima senza il Suo Signore e spenta. Anche i non credenti hanno, più o meno consapevolmente, questo dialogo interiore, nel loro essere non credenti o non praticanti si chiedono a volte ma chissa se…. Certamente c’è molta differenza tra preghiera e preghiera ed è la stessa differenza che esiste tra anima e anima. Così come esiste differenza tra missione e missione e tra risposta e risposta alla chiamata di Dio. Siamo tutti meravigliosamente diversi perché unici, e la grandezza di ognuno di noi.
La prima cosa da mettere a fuoco è che siamo creature eterne e che la vita terrena è solo una piccola parte, “e solo un affacciarsi dal balcone della propria vita per respirare cosa si fa”. La prima domanda è quindi : “Da dove veniamo e dove andiamo?” Gesù stesso risponde anche per noi nel Santo Vangelo quando dice : “Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre». (Giovanni 16,28) Quindi siamo venuti in questo mondo mandati dal Padre e al Padre torneremo alla fine di questa vita, questo e il nostro vero fine di ogni cristiano.
La nostra preghiera è vera se non è egoistica, la preghiera non va fatta per interessi ma sono per amore ed e del tutto gratuita, che nasce dal cuore, che prego per me, la preghiera e fatta sempre per l’altro, con i benefici sul’altro viene esaudita la nostra.
Ci sono persone che credono di saper pregare perché recitano molte preghiere, non solo le tante preghiere che ci santificano ma come le facciamo,se ci crediamo, se le sappiamo chiedere, con quale cuore, e in verità pregano ma la loro preghiera è molto superficiale e non penetra le nubi, come invece penetra le nubi la preghiera degli umili. (Siracide 35,17), questo succede perché non nasce dal proprio bisogno di pregare il Padre, l’esigenza di stare con Lui, di invocarlo, la preghiera bisogna sentirla, amarla e ascoltarla, perché sia una vera preghiera, che nasca dal desiderio di incontrare il Signore.
Siamo mendicanti di Dio e non dobbiamo dimenticarlo. Questa verità non ci reca tristezza ma una profonda gioia perché più siamo consapevoli della nostra miseria e più riusciamo ad accostarci alla conoscenza del nostro Dio e a riposare in Lui. Non dimentichiamo mai che Lui stesso è UMILTA’, anzi impariamo da Lui che mite e umile di cuore. (Matteo 11,29), Dio come sappiamo non ha bisogno della nostra preghiera perché e già santo ed e glorificato per mezzo del figlio, ma vuole che lo invochiamo come Padre, che lo ascoltiamo come Padre, che lo amiamo come Padre, lo testimoniamo come Padre, è che lo portiamo e lo facciamo conoscere come Padre.
La prima cosa da mettere a fuoco è che siamo creature eterne e che la vita terrena è solo una piccola parte, “e solo un affacciarsi dal balcone della propria vita per respirare cosa si fa”. La prima domanda è quindi : “Da dove veniamo e dove andiamo?” Gesù stesso risponde anche per noi nel Santo Vangelo quando dice : “Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre». (Giovanni 16,28) Quindi siamo venuti in questo mondo mandati dal Padre e al Padre torneremo alla fine di questa vita, questo e il nostro vero fine di ogni cristiano.
La nostra preghiera è vera se non è egoistica, la preghiera non va fatta per interessi ma sono per amore ed e del tutto gratuita, che nasce dal cuore, che prego per me, la preghiera e fatta sempre per l’altro, con i benefici sul’altro viene esaudita la nostra.
Ci sono persone che credono di saper pregare perché recitano molte preghiere, non solo le tante preghiere che ci santificano ma come le facciamo,se ci crediamo, se le sappiamo chiedere, con quale cuore, e in verità pregano ma la loro preghiera è molto superficiale e non penetra le nubi, come invece penetra le nubi la preghiera degli umili. (Siracide 35,17), questo succede perché non nasce dal proprio bisogno di pregare il Padre, l’esigenza di stare con Lui, di invocarlo, la preghiera bisogna sentirla, amarla e ascoltarla, perché sia una vera preghiera, che nasca dal desiderio di incontrare il Signore.
Siamo mendicanti di Dio e non dobbiamo dimenticarlo. Questa verità non ci reca tristezza ma una profonda gioia perché più siamo consapevoli della nostra miseria e più riusciamo ad accostarci alla conoscenza del nostro Dio e a riposare in Lui. Non dimentichiamo mai che Lui stesso è UMILTA’, anzi impariamo da Lui che mite e umile di cuore. (Matteo 11,29), Dio come sappiamo non ha bisogno della nostra preghiera perché e già santo ed e glorificato per mezzo del figlio, ma vuole che lo invochiamo come Padre, che lo ascoltiamo come Padre, che lo amiamo come Padre, lo testimoniamo come Padre, è che lo portiamo e lo facciamo conoscere come Padre.
lunedì 24 ottobre 2011
ho parlato con DIO e gli ho chiesto!
c'e ne sarebbero cose da dire e da riflettere ... ma siamo troppo poveri per farlo e capirlo veramente cosa fare per essere testimoni di carità.. fr. Luciano.
Iscriviti a:
Post (Atom)
L'itinerario francescano dell'anima, sequela Cristi.
Sui testi di P. Leone Veuthey .
Francescano Conventuale